La Ferrovia Pescara-Montesilvano-Penne venne costruita nella seconda metà degli anni '20 in seguito alla concessione rilasciata alla Società Ferrovie Elettriche Abruzzesi, ed inaugurata il 22 settembre del 1929. La linea aveva origine dal piazzale esterno della vecchia stazione di Pescara della Ferrovia Adriatica, allora Castellammare Adriatico, poi prolungata con un raccordo urbano fino al ponte sul Pescara alla fine del 1929 e fino alla Pineta nell'estate del 1934 svolgendo cosi' anche un servizio a carattere tranviario per la città di Pescara.
Come per altre realtà ferro-tranviarie gli anni 60, la motorizzazione di massa e le scelte operate dai vari governi, piu' favorevoli allo sviluppo del trasporto su strada che quello su ferro, portarono alla successiva sostituzione del "Trenino di Penne" con un servizio di autolinee a partire dal 20 giugno 1963.
La linea, a scartamento ridotto (m 0,950), si snodava parallelamente alla costa da Pescara a Montesilvano; piu' avanti si inoltrava nella Valle del Tavo con un percorso in ascesa che arrivava a toccare il 30 per mille di acclivita'. Era armata con rotaie Vignoles da 27 kg/m montate su traversine in legno con modulo 0,95 che permettevano una velocità massima di 25-45 km/ora a seconda delle tratte, se in pianura o in collina o in curva. Il tratto urbano utilizzava rotaie a gola di tipo tranviario. La trazione era elettrica a 2600 volt in corrente continua.
Elettromotrice FEA di I^ e III^ classe con Bagagliaio
Queste elettromotrici, costruite in numero di 2 esemplari da Carminati e Toselli nel 1929, assicuravano 8 posti di I^ Classe e 31 posti di III^ Classe, inoltre erano dotate di compartimento Bagagliaio e Posta. La loro potenza era di 294 kW alla tensione di alimentazione di V 2400 in cc.
Erano dotate di un sistema manuale TIBB, molto diffuso all’epoca su rotabili di questo tipo, che consentiva al macchinista di escludere le resistenze del reostato e di realizzare le combinazioni di serie e parallelo, mediante la rotazione di una specie di timone che comandava, attraverso un albero, l’escluditore che era ubicato in posizione separata, non essendo ipotizzabile, per ovvie ragioni di sicurezza, la presenza dell’alta tensione (2400 V) in cabina di guida. I carrelli erano dotati di trave oscillante, doppio stadio di sospensione con molle a balestra ed i motori elettrici di trazione vi erano sospesi “per il naso” come nella consuetudine tramviaria. Le boccole erano del tipo con cuscinetti a strisciamento. Il freno era del tipo Westinghouse, a depressione, ad una sola condotta agente su ceppi.
E’ da sottolineare la forma particolare del pantografo, con doppio strisciante che aveva lo scopo di garantire la continuità della captazione dell’energia, evitando danneggiamenti dei collettori dei motori dovuti a distacchi, e quindi a picchi di tensione, soprattutto laddove la linea di contatto era del tipo con sospensione trasversale, perciò piuttosto rigida.
A valle del pantografo era ubicata una bobina di self per la protezione dell’equipaggiamento elettrico da eventuali sovratensioni di origine atmosferica. Gli organi di trazione e repulsione erano costituiti da un solo respingente centrale e da un gancio con tenditore a vite e castelletto di trazione solidale col telaio.
Per il loro ottantesimo compleanno, Locomodel ha voluto festeggiarle nell'unica maniera che conosce, cioe' riproducendole perfettamente in tutto metallo, permettendo cosi' agli appassionati abruzzesi e a coloro che amano le riproduzioni artigianali di materiale a scartamento ridotto, di possedere un modello assolutamente unico ed irripetibile. Molte sono le caratteristiche singolari di questo modello, queste vanno dalla cassa a doppio guscio per ottenere di rendere i finestrini rifiniti all'interno cosi' come lo sono all'esterno, per continuare con il pantografo che si avvantaggia del "brevetto Donzello", cioe' di un meccanismo a microingranaggi che obbliga il castello degli striscianti di rimanere sempre parallelo alla carrozzeria dell'elettromotrice. Le cabine di guida e i banchi di manovra sono anch'essi perfettamente riprodotti, cosi' come il salottino di I^ classe e l'arredamento della zona di III^ classe, addirittura con la riproduzione precisa dei supporti e delle mensole portabagagli poste sopra ad ogni panchina.
E' possibile avere questo modello in versione statica, cioe' non motorizzata, godendo cosi' della riproduzione totale degli interni anche nel salottino di I^ classe, oppure motorizzata, rinunciando pero' a questi ultimi per lo spazio occupato dal motore.
Un modello molto studiato per ottenerne l'assoluto alter ego dell'originale. Ecco qui sotto la foto del prototipo a testimoniare quanto detto fino a qui.
A corredo di questa presentazione voglio inserire anche due foto di questa elettromotrice, ambientate su di un diorama riproducente proprio un tratto della sua naturale linea, la Pescara-Penne, diorama presentato al 2° Concorso di Modellismo Ferroviario, che e' stato organizzato dal gruppo di appassionati dell'ACAF di Montesilvano, tenutosi il 30 Agosto 2009 presso il locale hotel Serena Majestic.
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