Finora mi ero dedicato alle locomotive prussiane per treni merci, per l'esattezza a quelle macchine che erano state ideate per il traino dei pesanti treni minerari sulle tortuose linee della Slesia. In quel settore ne ho creato addirittura cinque, tra macchine di origine e macchine modificate dopo l'effettivo uso in linea nei primi anni di esercizio. Non é che non mi piacessero le altre macchine elettriche per treni passeggeri, anzi, ma inizialmente ho dato molta più importanza allo sforzo fatto dall'amministrazione del Koenig per trovare un sistema moderno ed efficace per sostituire le macchine a vapore con mezzi tecnologicamente più avanzati e potenti.
In verità ho sempre guardato con attenzione anche le macchine per treni rapidi passeggeri di questa Amministrazione ed in particolare la simpatica EP 209/210, una locomotiva come poche se ne vedono, formata com'era da due sezioni di forma, dimensioni e addirittura rodiggio diversi. Una macchina, questa, che non si può non celebrare con un bel modello. Infatti, sensibile come sono alle locomotive di strana fattura, il modello é arrivato e lo trovate qui sotto.
L'ordinazione fu fatta nel 1911 dalla K.P.E.V. (Königliche Preußische Eisenbahn Verwaltung) a Siemens-Schuckert e Bergmann Elektrizitätswerke per un numero complessivo di 13 macchine assieme ad un altro esemplare di una diversa macchina, una 2'D1' (che sarebbe stata poi la EP 235), locomotiva su cui però non si riponeva molto affidamento a causa dell'insuccesso di una precedente 1'D1' . Si riponeva, invece, molta fiducia nella conformazione di queste nuove EP a ruote grandi che, essendo suddivise in due sezioni e con un passo rigido contenuto, si sarebbero iscritte molto più agevolmente nelle strette curve delle tormentate linee della Slesia. Queste locomotive avrebbero dovuto essere consegnate negli anni seguenti, ma, a causa dello scoppio della Grande Guerra e del conseguente sforzo bellico a cui dovettero sottoporsi tutte le industrie demandate allo scopo, le consegne di queste macchine subirono incredibili ritardi.
Purtroppo per loro, però, queste locomotive nacquero sfortunate e l'esemplare consegnato prima che scoppiasse la guerra, messo a confronto con la EP235, consegnata nel 1917, rivelò senza ombra di dubbi che quest'ultimo fosse decisamente superiore per prestazioni ed affidabilità, tant'é che l'ordine per le loco rimanenti, quelle ancora da costruire, fu cambiato da EP 209/234 a EP 236/246. Solo due macchine, una già costruita e l'altra in avanzata fase di costruzione, si salvarono dalla cancellazione; queste due macchine furono la EP 209/210 e la EP 211/212, più tardi entrate nel gruppo E 49 DRG.
Locomotiva Elettrica monofase 15 kV
DRG E.49
Come tutte le prime macchine elettriche monofasi a 15 kV, anche queste non si erano ancora liberate dalle bielle e presentavano due motori, uno per ogni sezione, che comandavano un asse cieco che, a sua volta, comandava le ruote di trazione; non erano potentissime, infatti avevano una potenza di 1290 kW con una potenza oraria di 1765 kW, comunque erano in linea con le altre loro concorrenti. La loro velocità era di 90 Km/h.
In stile quasi ottocentesco erano anche i pantografi di tipo BEW con travi curve, quasi a voler ingentilire le forme così squadrate delle casse, e sezionamento di tipo Renner.
Mentre la EP 209/210 é rimasta inalterata per tutta la sua carriera e ha ricevuto solo piccole modifiche utili solo ad eliminare alcuni difetti di comportamento in marcia, la EP 211/212 ha subito nel 1926 un sostanziale aggiornamento con modifiche decisamente evidenti anche all'esterno, soprattutto nell'unità con carrello di guida.
Interessante era la presenza di una caldaia a vapore per il riscaldamento del treno, situata nell'avancorpo dell'unità più corta, con tanto di camino e camera a fumo apribile sul tetto, questa caldaia aveva le sue scorte di acqua e di carbone in vani attigui ad essa: il tempo delle vaporiere non era per nulla passato e bielle e carbone erano ancora presenti anche sulle macchine elettriche! Si fa tanta fatica a staccarsi dal passato...
Ora, finalmente direi, Locomodel propone agli appassionati il Kit di questa simpatica e maestosa macchina per treni rapidi ed espressi, dall'aspetto imponente anche se dalla fortuna avara. Le lastre contenute nel Kit permettono di eseguire sia la versione di origine, sia la versione modificata nel '26. Ecco una foto dell'esemplare di prova così come é stato presentato alla grande kermesse di Norimberga in cui era una delle pochissime novità assolute.
La EP209/210 K.P.E.V. (E.49.0) qui raffigurata é stata completata negli ultimi momenti prima della Spielwarenmesse ed é in corso la sua completa messa a punto, moltissime sono le cose già modificate rispetto a quella raffigurata in foto e moltissime altre sono in corso di modifica, non appena possibile pubblicherò le foto del modello definitivo. Questo modello é dotato di due motori, uno per ogni sezione e di adeguate masse in piombo conformate ad hoc per assicurarle uno sforzo di trazione in linea con le prestazioni della macchina vera; anche la velocità di questo modello riflette, come d'abitudine, la velocità della macchina reale. Locomodel cedera' questo modello esclusivamente in scatola di montaggio, ma proprio in virtu' di questa consapevolezza, la costruzione e' stata resa il piu' semplice possibile e a prova di errore, con pieghe presegnate e precisi incastri predisposti per ogni componente. Anche la trasmissione, che qualche modellista potrebbe giustamente temere, si compone di un numero limitato di componenti da piegare e incastrare facilmente nella corretta posizione. Ecco rappresentato qui sotto il contenuto del Kit: istruzioni dettagliate addirittura su sei fogli, due lastre fotoincise e tutto il resto dei componenti vari.
Anche se le istruzioni allegate al modello sono assolutamente chiare e nonostante questo modello sia di semplice costruzione, come ho già fatto per la E.91.3, pubblicherò su Rotaie.it un tutorial completo della sua costruzione, accompagnando passo, passo il modellista nella sua costruzione dall'inizio alla fine.
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