Elettromotrice monofase 6,3 kV
ET 99
Nel tempo si sono succedute varie tipologie di composizioni delle ET99, diverse tra di loro sia per il rodiggio sia per la conformazione costruttiva; si è passati dal rodiggio Bo' 1+1(1A)' al Bo' 1+1 2' per terminare con il rodiggio Bo' 2' 2' e le vetture sono passate dall'avere 8 scompartimenti e il tetto con il lucernario, all'avere il tetto a botte e 7 scompartimenti per carrozza. In questa pagina noi ci riferiremo a questa ultima conformazione della ET 99 che è quella che più mi piace e inoltre è quella che offre alcune caratteristiche particolari che ne fanno apprezzare particolarmente il suo funzionamento sul plastico. Il kit che troverete in questa pagina si riferisce alla serie di tribwagen ET 99 a doppia cassa costruiti dalle ditte Wismar, Wumag e Wasseg con impianto elettrico della BBC, immatricolati dalla DR con i numeri che vanno dal DR 1589a/b al DR 1643a/b, con un occhio di riguardo per la DR 1624a/b che è conservata in museo ad Amburgo (precisamente nel VVM - Verein Verkehrsamateure und Museumsbahn). Per ulteriore informazione le DR 1644a/b e 1645a/b, ultime della serie, esulano dal nostro interesse in quanto avevano carrelli con passi diversi dalle altre.
Un supermodello
Locomodel ora propone agli appassionati un eccezionale kit di costruzione della ET 99 che supera ancora una volta le normali caratteristiche dei modelli in Kit; il modello, come sempre, è completamente in metallo e propone, anche in questo caso, la riproduzione completa degli interni delle due carrozze che, voglio ricordare, sono diversi tra di essi in quanto uno è di sola III classe e l'altro è misto tra II e III classe; i carrelli di estremità, del tipo Wismar, sono motorizzati ognuno con un proprio motore di facile installazione (due saldature). La realizzazione dei carrelli e le loro particolarità costruttive sono frutto di strade progettuali assolutamente uniche che caratterizzano le mie costruzioni da molti anni e che, tra le altre caratteristiche, offrono la trazione super ribassata per una ottima tenuta in curva e fondamentale contro l'effetto di cabraggio del carrello in accellerazione e sotto sforzo, come accade in salita.
Le due casse sono finemente riprodotte e la loro distanza in rettilineo è esattamente la riproduzione di quella reale di 384 mm (4,4 mm in scala H0), questo grazie ad un esclusivo sistema di allontanamento delle due carrozze in curva, realizzato sul carrello Jakobs centrale. Da sottolineare la particolare attenzione posta nella realizzazione dell'originale agganciamento centrale; penso che sia il primo ed unico caso in cui questa particolare caratteristica sia stata esattamente riprodotta su di un modello. Il complesso delle caratteristiche esistenti su questo modello sono destinate a fare scuola e sono certo che saranno seguite da molti altri modellisti in quanto risolvono elegantemente tutti i problemi che questo tipo di costruzioni sono solite porre. In conclusione questa ET 99 è un concentrato di soluzioni inedite e di assoluta qualità che stabiliiscono un nuovo limite a cui portare il modellismo in tutto metallo. Ecco qui sotto la foto dell'agganciamento Jakobs visto dall'alto a livello del telaio.
Vale la pena di vedere anche come sono realizzati i carrelli tipo Wismar e la trasmissione. Per chi fosse interessato io ho pubblicato anche le fasi della costruzione delle fiancate di questi carrelli in una pagina a parte; questa pagina particolare la potete trovare all'indirizzo http://www.rotaie.it/New%20Pages/CostruzioneFiancataCarrello.html . Come già detto, le ruote dei due carrelli di estremità sono differenti, a raggi quelle del Wagen "A" e a vela piena quelle del Wagen "B", come quelle del carrello Jakobs; potreste pensare che si vedono poco, ma questo non importa, è bello sapere che anche nel modello sono esattamente come nel convoglio reale.
I particolari di questo modello a cui prestare attenzione sono molti, ma io citerei per primo la riproduzione completa dell'arredamento interno, con maniacale cura di ogni dettaglio; sedili, retine portaoggetti, banco di manovra, tutto è riprodotto in modo superbo, perfino le porte che chiudono le cabine di manovra sono apribili e chiudibili come al vero; anche il numero delle assi in legno che rivestono l'interno delle zone di III classe è esattamente identico a quello originale. Molta cura è stata dedicata anche alla zona di II classe che ha arredamento e finiture completamente diverse rispetto alle aree di III classe. La cassa è realizzata con un doppio guscio come anche la ET1001/4, uno interno all'altro, in modo da poter riprodurre (e verniciare) sia l'esterno che l'interno separatamente e, contestualmente, poter nascondere le riproduzioni dei vetri addirittura ad un ipotetico osservatore che si trovasse all'interno della vettura. Questa stessa attenzione è stata rivolta anche alle pareti divisorie dei vani interni. Ecco qui sotto due foto del risultato sul Wagen "B" in cui coesistono le due classi, visto da due punti di vista differenti e, più sotto, il particolare di una cabina di manovra con la porta effettivamente apribile e addirittura il seggiolino pieghevole del conduttore.
Una grande attenzione naturalmente è stata rivolta anche alla riproduzione dei pantografi e ai loro particolari isolatori di sostegno. Non mancano nemmeno i pistoni ad olio che fanno parte del meccanismo per la loro alzata.
Ma come non menzionare i due tetti a botte che caratterizzano così tanto questo convoglio? Forse sono un po' laboriosi nella loro costruzione, ma dall'effetto assolutamente preciso e realistico. Ecco qui sotto quello del Wagen "A", cioè quello della motrice di testa che porta i due pantografi; l'altro è uguale ma senza pantografi. E a questo proposito, come vi sembrano le riproduzioni degli estrattori d'aria...?
Tutta questa mole di soluzioni realizzative, rese possibili anche grazie anche ad una ottima documentazione, ha portato ad un risultato che ritengo di grandissimo realismo e di valore assoluto, risultato che è condensato nella foto della sua prima esecuzione visibile nella foto seguente. Naturalmente questo modello lo vedete ancora nella sua fase di prototipo, era decisamente "super", ma ad esso ho già apportato tutte quelle modifiche suggerite da questa prima realizzazione... se il buon giorno si vede dal mattino...
Come è facile comprendere, questo è un kit di costruzione rivolto a chi sa già fare del buon modellismo e ha le mani ed il cervello allenati a questo, ma per agevolare chi fosse alle prime armi, ma volesse cimentarsi egualmente in questa costruzione, e perchè no, anche per modellisti esperti che non disdegnano un aiuto oppure qualche consiglio, ebbene, ho voluto documentare la sua costruzione passo dopo passo, inserendo anche suggerimenti ed esempi, non ho trascurato nulla e in questo viaggio modellistico accompagno il lettore-modellista dall'apertura della scatola fino al modello finito che circola sul plastico. Potete trovare questo "tutorial" all'indirizzo www.Rotaie.it/New%20Pages/CostruzioneET99Passo-Passo.html
Grazie per la cortese attenzione e buon fermodellismo a tutti.
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